Parola mia e … di Samir, naturalmente!
E’ lui il grande esperto in materia, anche se la prima volta che li ha incontrati a Parigi, a misura reale e in movimento, aveva solo 3 anni e si è nascosto terrorizzato tra le mie braccia.
Ma è bastato aspettare un annetto e portarlo in visita al Parco degli Alberi Parlanti a Treviso per trasformare queste enormi bestione jurassiche nei suoi cuciolotti preferiti. E come dargli torto quando te le trovi raffigurate così?
Il mio giovane paleontologo è convinto di sapere proprio tutto sul loro conto e quindi leggere I Dinosauri Sapevano Cantare? insieme a lui è stato davvero uno spasso.
Perchè, a differenza di altri libri sull’argomento, questo ci fa capire quanto poco ancora conosciamo (e conosceremo) sul loro conto.
Dalle ossa e cacche rinvenute sappiamo quanto potevano essere grandi, dove vivevano, cosa mangiavano. Ma … sapevano cantare??? Di che colore era la loro pelle? E i loro occhi? Avevano orecchie esterne o solo dei buchi?
E avanti così per oltre 60 pagine …
Quasi tutte le domande, poste in chiari caratteri a stampatello su sfondo immacolato, non avranno mai una risposta. Ma il mio giovane paleontologo non ha dubbi sul fatto che la pelle del T-Rex sia marrone, che per individuare la preda questi animali annusavano l’aria e non il terreno, che odiavano l’acqua e (dice lui!) lavarsi il viso, e che sicuramente non cambiavano mai moglie o marito.
Il discorso se facevano o meno la pipì gli confonde non poco le idee, ma poi scoppia a ridere quando ne trova uno disteso a terra agonizzante con la boule dell’acqua calda sullo stomaco e un altro, bello pimpante, con spazzolino e dentifricio tra le mani.
Sgrana gli occhi sentendo che non si può escludere che anche loro ci tenessero all’igiene dentale visto che l’attuale coccodrillo del nilo, quando riposa a riva, tiene la bocca spalancata mentre un uccello, il piviere egiziano, gli fa un’accurata pulizia di denti e gengive.
Da mamma, posso dire che ho trovato geniale il porre delle possibili soluzioni prendendo più volte a modello degli animali tutt’ora esistenti: un modo azzecatissimo per mantenere vigile l’attenzione e stimolare la curiosità di nuove scoperte.
A lui, invece, sono piaciute un sacco le illustrazioni. Alcune divertenti come quella del cucciolotto impegnato in acrobazie per non far cadere a terra uova che provengono da un’altezza di 3 metri, altre tenerissime come quella di mamma-dinosaura che trasforma la sua coda in uno scivolo e il suo corpo in un enorme castello da arrampicata per i suoi bimbi.
Sono felice di inaugurare la mia partecipazione ai Venerdì del Libro di HomeMadeMamma con questo piccolo capolavoro adatto a bambini di tutte le età.
Dino Ticli e Laura Martinuzzi, I dinosauri sapevano cantare?, Edizioni Corsare
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Mi piace troppo il tuo entusiasmo!
😉
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Grazie cara!Ricambio di cuore …
Ciao Monica, un veloce passaggio per augurarti Buona Pasqua.
beh! è decisamente un libro rivolto più ai maschietti …Non posso svelare qui un segreto custodito per così tanti millenni: ti consiglio di darci una sbirciatina la prima volta che ti capiterà di regalarlo!
le illustrazioni sono bellissime: secondo me sono il vero punto forte del libro, oltre al fatto che si affrontano argomenti che di solito non si nominano nemmeno. Consiglialo: farai un figurone …
bello, la mia Antea non è appassionata di dinosauri, ma conosco un paio di bimbi che farebbero follie per averlo. ora però devo saperlo, Monica: i dinosauri sapevano cantare?
questo devo asssssssssolutamente consigliarlo al nostro piccolo "studiatore" di dinosauri!!!!!!!!!!!!!! davvero originale e con illustrazioni molto molto divertenti!