Fino a cinque giorni prima della partenza ero convinta che questa volta non sarei riuscita a partire. Il prezzo del volo è buono, prenotiamo e poi si vedrà – ci eravamo detti quella notte di metà novembre dopo la tanto attesa visita dal neurologo. A quanto pare i dolori tremendi che mi hanno costretta a letto per due mesi, facendomi perdere – tra le altre cose – la sensibilità di entrambi i piedi e di parte della schiena, sono dovuti a un virus che è riuscito a mettere a KO il mio sistema nervoso centrale. Addio, dunque, ai sogni di mare d’inverno e a quel tour della Giordania su cui stavamo fantasticando da giorni.
Per Natale starai meglio e potrai partire tranquilla, ma evita assolutamente paesi a rischio virale – dice il medico. E noi due, pazzi come sempre, eccoci subito lì a prenotare il primo volo appettibile che ci capita sotto mano. Consapevoli che il viaggio potrebbe saltare o ridursi a una vacanza stanziale in stile ospedaliero, non prenotiamo nulla. Nè la macchina, nè gli hotel e tanto meno la visita all’Alhambra, nonostante tutti dicano che è inaccessibile senza prenotazione anticipata. Lasciamo al caso è al come mi sentirò al mattino i programmi della giornata, pronti a gustarci fino in fondo ogni singolo minuto all’aria aperta che ci verrà regalato nel corso della vacanza. Immagina dunque la mia felicità man mano che i giorni passano e le bellezze dell’Andalusia si svelano ai nostri occhi.
Nonostante ogni pomeriggio io sia costretta a stendermi un paio di ore a letto, alla fine degli 11 giorni percorreremo 1.310 km. Riusciremo a dormire in 6 città diverse e ad allontanarci un po’ dalle rotte più battute per scoprire aspetti di questa regione che mai mi sarei aspettata prima di partire. Perchè l’Andalusia non è solo la Mezquita di Cordoba, l’Alhambra di Granada e l’Alcazar di Siviglia, ma è davvero molto altro. E forse è proprio questo molto altro ciò che mi colpisce di più e che, ad ogni nuova tappa, mi fa scoppiare il cuore di gioia e guardare il mondo come una bambina.
Partendo da Siviglia, oltre alle classiche meraviglie moresche, i nostri occhi si riempiranno di mille altre meraviglie. Tra queste, gli incredibili resti archeologici di Medina Al-Zahara, a pochi passi da Cordoba:
L’eleganza rinascimentale di Ubeda e Baeza, due cittadine in provincia di Jaen che tanto mi ricordano nei loro splendori e nelle loro vicende la cara Vicenza:
Le stradine acciottolate che si aggrovigliano tra le case imbiancate a calce di paesini come Cormona, Ecija e Antequera:
Le rupi che incombono sulle casette bianche di Setenil de la Bodegas, offrendo a questo pueblo blanco un’atmosfera davvero unica:
Il paesaggio incredibilmente “toscano” che ci incanta a nord di Ronda:
in mezzo a distese interminabili di olivi e una pianura infinita, chi se lo aspetta poi un paesaggio così?
Gli incontri ravvicinati con un toro allo stato brado e una famigliola di caprioli tra le magnifiche formazioni rocciose del Parco di El Torcal:
Il paesaggio marziano che circonda le miniere a cielo aperto di Minas de Riotinto:
Insomma, ogni giorno ci regala scoperte inaspettate e sono una più bella dell’altra. Forse perchè poco pubblicizzate e quindi non previste. O, molto più semplicemente, perchè viste dagli occhi di chi, per un attimo, ha temuto di non poter viaggiare più.
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Ma che bei posti!
Io ho fatto il tour della Spagna partendo da Milano in macchina e passando per Barcellona dove abbiamo visto la finale dei mondiali dell’82, Madrid, Cordoba, Granada, Siviglia e Saragozza, proprio il più classico dei giri.
Mi piacerebbe molto tornare e spendere un po’ di tempo in Andalusia per vedere quei posti un po’ fuori dalle rotte che ci ai raccontato.
Ciao
Norma
Io raramente voglio tornare in una zona già vista, ma questa volta mi piacerebbe tanto perchè a causa delle mie condizioni (e anche della ricchezza incredibile di questa regione) mi resta ancora veramente molto da vedere. Vediamo chi ce la fa prima … 😉
Ti ho seguita passo passo è anch’io ho scoperto luoghi che a suo tempo non avevamo visitato. Hai fatto veramente un bellissimo viaggio! E sono contenta che tu stia meglio!
Annalisa cara, potrebbe essere l’occasione per tornarci. Magari in primavera, quando il Coto de Donana diventa il paradiso dei birdwatchers: Silvia ne andrebbe matta!
Meraviglioso!!! Che scoperta!!! Contenta davvero di averti sentita così carica!!
Grazie cara! D’altronde difficile non essere carica dopo un viaggio, no?!?!
Evvai Monica! L’ottimismo e la voglia di andare vincono sempre!
Ammetto che sapere di avere i biglietti in mano è stato un bel incentivo per guarire! Quasi quasi ne faccio un altro paio così magari mi passa pure l’influenza 😉
È un viaggio che mi piacerebbe fare da tanto tempo!
Anni fa sono stata a Siviglia per un corso di spagnolo e l’ho girata abbastanza bene. Ho visto anche Carmona, Cadice e le spiagge affacciate sull’oceano. Prima o poi ci tornerò per vedere il resto dell’Andalusia, con mio marito e il mio bimbo 😊
Carmona è stata la nostra prima tappa, il primo assaggio di Andalusia e mi ha colpito moltissimo. A Siviglia voglio tornarci perchè questa volta c’era troppa gente e non me la sono goduta per niente e anche perchè ha un paio di cosette nei dintorni che mi mancano ancora. Magari ci troviamo là … 😉