A chi ancora pensa che la montagna non sia una cosa per bambini, che sia troppo faticosa per i più piccoli o noiosa rispetto alla classica giornata in riva al mare con secchiello e paletta, consiglio di regalare ai propri figli almeno un week-end in Sudtirolo e di vivere insieme a loro le escursioni per famiglie organizzate dagli enti turistici locali.
Noi abbiamo modo di sperimentarne più d’una sulla nostra pelle (o forse sarebbe meglio dire … con i nostri piedi!) durante una breve vacanza in Val d’Ega e tutte si rivelano un’ottima occasione per apprendere interessanti nozioni sulla flora e la fauna alpina. Parlo al plurale perchè gran parte di quello che ci è viene fatto vedere, sentire, toccare – e che poi ci è spiegato in modo semplice e accattivante da veri professionisti della vita alpina – è una vera e propria scoperta anche per me, non solo per Samir.
Ecco perchè oggi voglio portarvi a scuola con noi. Andiamo tra i boschi e i prati che si estendono a perdita d’occhio ai piedi del Rosengartner e del Latemar, i gruppi dolomitici che incorniciano il lato meridionale e orientale di questa splendida valle alpina.
Siete pronti a seguirci con penna e bloc-notes alla mano?
Impossibile passeggiare ai piedi delle Dolomiti senza fermarsi ad ogni piè sospinto ad ammirare i fiori coloratissimi e le erbe dalle proprietà terapeutiche che crescono in ogni dove. Samir adora il verde e l’immersione quotidiana nel suo colore preferito fa subito sentire i benefici effetti rilassanti sul suo umore. Ma provate un po’ ad immaginare cosa può significare, per una viola-dipendente come me, scovare tesori simili ogni volta che volgo lo sguardo …
Non ho per niente il pollice verde, in casa non curo un balcone fiorito e quando cammino in un prato riesco a nominare in modo corretto a malapena una decina di fiori. Però sono molto curiosa e l’opportunità di una giornata nei boschi insieme a Sigrid, una mamma dal sorriso contaggioso che ha dedicato la vita intera a studiare i fiori e le erbe alpine, non me la perderei per nulla al mondo.
Non riuscirò mai a raccontarvi per filo e per segno quello che lei riesce a farci vedere, annusare e assaggiare (si, si, avete letto bene! i fiori si possono anche mangiare …) nell’arco di una mattinata. Anche perchè il gruppo è molto eterogeneo e non le risparmiamo alcuna domanda, nemmeno le più bizzarre.
Samir la segue a bocca aperta, ammaliato dalla forza delle pozioni magiche con cui cura i suoi figli, stregato dalla conoscenza enciclopedica dei veleni racchiusi tra foglie e fiori, e incuriosito dai suoi aneddoti buffi e dai rimedi miracolosi. Accarezza foglie, annusa fiori, osserva radici, assaggia campanule e fiori di achillea, ascolta estasiato le parole di Sigrid, immagazzinando tutte le nozioni che potranno tornargli utili nel prossimo inverno. Tipo che nessuna erba dovrebbe essere assunta per più di 60 giorni consecutivi … lui che da anni, ogni mattina, fa colazione con latte e menta!!!
Da parte mia scopro come riconoscere l’ortica femmina (i cui semi, messi nella grappa, sono un concentrato di energia) dal maschio e l’equiseto velenoso da quello commestibile.
Da cardiopatica apro bene le orecchie quando Sigrid ci illustra gli effetti benefici del pino cembro sugli attacchi di tachicardia e mi chiedo quanti medici curanti siano al corrente dei benefici che il suo legno può offrire se utilizzato nell’arredo delle camere da letto.
Da mamma prendo mentalmente nota che
Da donna resto letteralmente ammaliata dalla bellezza rarefatta della pulsatilla, che vedo per la prima volta in vita mia in fase di semenza:
non è bellissima anche così?
Durante le escursioni, che normalmente durano l’intera giornata, c’è sempre tempo per una tappa golosa.
Per non appesantire troppo lo zaino portiamo con noi solo uno snack e l’acqua necessaria ad arrivare alla prima malga, dove regolarmente facciamo il pieno di acqua fresca di montagna. Ovviamente l’occasione è buona per assaggiare anche le prelibatezze locali, ma di questo vi parlerò in un prossimo post.
Non ci è ancora mai capitato di fare una gita in montagna senza incontrare almeno un paio di animali capaci di catturare a lungo la nostra attenzione e la Val d’Ega, in questo, non fa certo eccezione.
Solitamente sono mucche al pascolo, cavalli al trotto tra i sentieri del bosco, insetti di tutte le fogge che ronzano o zampettano intorno ai nostri piedi. Ma le giornate in Val d’Ega ci regalano decisamente qualcosa di più …
Se è vero che il trekking con i lama e gli alpaca – non vedo l’ora di raccontarvi tutto nel dettaglio- resterà il momento più emozionante della nostra vacanza sulle Dolomiti, è altrettanto vero che ogni escursione tra Rosengartner e Latemar ci dà la possibilità di fare nuove conoscenze o di scoprire qualcosa di nuovo sugli animali che siamo soliti incontrare anche nel giardino di casa.
Penso ad esempio alle formiche, che da queste parti costruiscono case grandi come grattacieli. Eppure nessuno di noi le noterebbe se la guida non ci facesse allontanare di qualche passo dal sentiero battuto e non attirasse la nostra attenzione su quel mastodontico ammasso di aghi, rametti e foglie secche.
Un formicaio apparentemente disabitato, perchè le formiche preferiscono starsene al riparo dai caldi raggi solari che lo illuminano in questo momento del giorno. Basta però qualche colpetto ritmico con la mano per farle uscire tutte sul piede di guerra, pronte a difendere il loro impero ad armi spiegate. Ovvero sprigionando acido formico, un veleno urticante dall’odore pungente che fa arricciare il naso di grandi e piccini.
Ci spostiamo di qualche metro e di nuovo le guide ci invitano ad uscire dal sentiero battuto per avvicinarci ad un altro formicaio. Questa volta il potere di questi piccoli insetti lo sperimentiamo grazie a dei fiorellini blu e viola che cambiano colore non appena entrano in contatto con l’acido formico. Una vera magia della natura, osserva qualcuno …
E per finire ci sono i picchi, che da queste parti sembrano divertirsi parecchio. Basta aguzzare lo sguardo per trovare il segno del loro passaggio sui tronchi degli alberi privi di rami nei primi metri da terra.
Arriviamo in Val d’Ega parlando del picchio sempre al singolare, come se fosse un’unica specie animale. Ce ne andiamo dopo aver visto le tracce lasciate nel bosco da tre delle quasi duecento specie che popolano il pianeta.
Quelle che ci colpiscono maggiormente sono i grandi buchi sugli alberi costruiti dal picchio nero per nidificare. Ci vogliono diecimila picchiate, date senza mai farsi venire il mal di testa o rovinarsi il becco, per costruire una tana capace di accoglierlo, con i suoi 47 centimetri di apertura alare. Voi lo sapevate?
Se volete regalare ai vostri bimbi l’emozione di vedere dal vivo quanto vi ho raccontato, non dovete far altro che partecipare ad una delle escursioni organizzate dall’ente turistico della Val d’Ega da fine giugno a metà settembre. Quelle di cui vi ho parlato sono:
ALLA SCOPERTA DEI FIORI E DELLE ERBE ALPINE
Quando: ogni martedì, dalle 9.45 alle 16 circa
Luogo di ritrovo: ufficio turistico di Obereggen
Difficoltà: l’escursione è più impegnativa di quelle organizzate appositamente per le famiglie e prevede circa 350 metri di dislivello. Le numerose tappe per osservare piante e fiori la rendono tuttavia adatta anche ai bambini, dai 6-7 anni, abituati a camminare in montagna. Non è fattibile con passeggini e richiede circa 4 ore di cammino effettivo.
SULLE ORME DI RE LAURINO E DELLE BAMBOLE DEL LATEMAR
Quando: ogni mercoledì, dalle 10 alle 15 circa
Luogo di ritrovo: Malga Frommer Alm
Difficoltà: l’escursione è studiata per famiglie e si svolge su sentieri sterrati adatti anche ai passeggini (c’è qualche tratto in salita, per cui se avete uno zainetto portabimbi vi risulterà più comodo del passeggino). Durante il percorso vengono effettuate diverse tappe per fare dei giochi a tema e raccontare leggende, quindi le ore effettive di cammino sono solo un paio.
Le escursioni sono a pagamento e vanno prenotate con almeno un giorno d’anticipo presso
Val d’Ega Turismo
Via Dolomiti 4 -39056 Nova Levante – Bolzano (Italia)
Tel. +39 0471 619500
Fax: +39 0471 619599
E-mail: info@eggental.com
Sito web: www.eggental.com
o presso la reception dell’albergo in cui soggiornate.
Visto che all’iniziativa di Valentina e Tiziana ho partecipato in modo un po’ atipico, approffitto di questa bella lezione nel bosco per fare il bis di Imparare Viaggiando. Se non avete ancora partecipato, vi ricordo che c’è tempo fino al 15 settembre.
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Io adoro la montagna in estate ma ad una condizione per brevi periodi. Mio padre mi portava sempre nel nord italia una settimana a luglio da piccolissima fino ai miei 16 anni, non c’è angolo lassù che io non conosca. Parte della vacanza doveva essere li!
Mio padre adora la montagna e mia madre la odia, per cui io l’ho scoperta davvero tardi. Nemmeno io riuscirei a farci 2 settimane di fila, ma le gite domenicali e qualche breve vacanza come questa sono un vero toccasana. per il corpo e per lo spirito …
Che bello Monica, quante cose interessanti! Letto d’un fiato e condiviso anche su Mamma la scuola! Perchè una gita è davvero un bel modo per imparare tante cose nuove 🙂
Grazie infinite Cristina, sei davvero un tesoro!
Ogni viaggio porta con se mille scoperte, ma questo ha superato se stesso grazie alle bravissime guide che ci hanno accompagnato, soprattutto in quella con le erbe e i fiori
Che meraviglia Monica! Anche io ho scoperto la montagna da poco e sono contenta che i miei figli l’abbiano invece scoperta in tenera età. La Val d’Ega ci manca però… Quasi quasi… A presto!
Vale, è bellissima e sono sicura che vi piacerà un sacco. Se decidi di andarci dimmelo che ti passo il nome di un garnì con un ottimo rapporto qualità/prezzo messo in un paesino minuscolo e fuori dal mondo